Una vita senza plastica è possibile? L’esempio dello stato USA del Vermont

A cinque anni dall’entrata in vigore di una legge contro la plastica monouso, il Vermont dimostra che si può fare davvero molto.

Una vita senza plastica è possibile? L’esempio dello stato USA del Vermont

UUna vita senza plastica è davvero possibile? La risposta arriva dagli Stati Uniti, e in particolare dallo stato del Vermont, dove nel luglio 2020, in piena pandemia da COVID-19, è stata introdotta una delle leggi più ambiziose degli Stati Uniti contro la plastica monouso.

Buste di plastica, cannucce, palettine e contenitori in polistirolo espanso sono stati banditi dai negozi e dai ristoranti, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti e incentivare stili di vita più sostenibili. A cinque anni dall’entrata in vigore, abbiamo una risposta positiva: i dati confermano un crollo del 91% nell’uso di sacchetti di plastica e un ampio consenso da parte dei cittadini.

Una vita senza plastica: la legge nata dal basso

Le legge entrata in vigore in Vermont è frutto di una forte pressione popolare. I residenti hanno chiesto ai legislatori di intervenire per contrastare l’inquinamento da plastica, e il risultato è stata una legge semplice e chiara che ha reso illegale fornire sacchetti monouso in plastica. Al loro posto i negozi possono offrire sacchetti di carta a pagamento (al costo di 10 centesimi), mentre sono esentate le buste piccole per prodotti sfusi o quelle vendute come sacchi per rifiuti domestici.

Il requisito dei manici cuciti per le buste riutilizzabili ha inoltre scoraggiato i produttori dal sostituire i vecchi sacchetti con versioni più spesse ma ugualmente usa e getta, favorendo così l’uso di materiali durevoli come il tessuto o il polipropilene riciclabile.

I risultati in Vermont: meno plastica e più riuso

Secondo uno studio dell’Università del Vermont, pubblicato sulla rivista Environmental Economics and Policy Studies, l’uso di sacchetti di plastica è calato del 91,47% su base settimanale dopo l’entrata in vigore della legge. L’utilizzo dei sacchetti di carta è aumentato solo del 6%, segno che molti cittadini hanno scelto direttamente borse riutilizzabili, evitando anche il costo della carta.

La legge gode ancora di un ampio consenso: il 70% degli intervistati approva il divieto e considera positiva la sua applicazione. Le ragioni del successo vanno ricercate nella chiarezza normativa e nella campagna di comunicazione preventiva del governo statale, che ha preparato i cittadini al cambiamento.

Sacchetti di plastica al bando: sulle spiagge il 47% di rifiuti in meno
© Pexels

Gli effetti sono evidenti: meno plastica dispersa nell’ambiente, strade e parchi più puliti, meno rifiuti in discarica e minore inquinamento delle acque. Allo stesso tempo, la popolazione ha sviluppato nuove abitudini, come portare sempre con sé una borsa riutilizzabile, contribuendo a diffondere una cultura del consumo più consapevole.

Il Vermont, primo stato USA ad aver vietato con un’unica legge buste di plastica, cannucce, contenitori in polistirolo e palettine, ha stabilito un precedente nazionale. Secondo gli esperti, questo modello potrebbe essere replicato altrove, a patto di considerare congiuntamente sia la plastica che la carta e di accompagnare la misura con una comunicazione efficace.

Un esempio replicabile

Per i ricercatori statunitensi, il Vermont dimostra che un futuro con meno plastica è possibile e che politiche chiare, semplici e sostenute dal consenso pubblico possono produrre cambiamenti concreti nelle abitudini di consumo. Se applicato su larga scala, questo approccio contribuirebbe non solo a ridurre l’inquinamento, ma anche a risparmiare risorse ed energia nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti.

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