Canada, il primo santuario per balene e delfini ritirati dalla cattività aprirà entro il 2026

La Nuova Scozia ha approvato il progetto del primo santuario pensato per accogliere balene e delfini ritirati dai parchi acquatici.

Canada, il primo santuario per balene e delfini ritirati dalla cattività aprirà entro il 2026

LLa Nuova Scozia ha approvato ufficialmente il progetto del Whale Sanctuary Project a Port Hilford Bay, sulla costa orientale della provincia: un’area di oltre 80 ettari di terra e acqua che diventerà il primo santuario in Nord America pensato per accogliere balene e delfini ritirati dai parchi acquatici.

Dopo anni di iter amministrativi e rinvii, l’ordine esecutivo che autorizza la locazione di terreni della Corona sblocca la fase operativa: progettazione esecutiva, costruzione di infrastrutture e raccolta fondi. Se la tabella di marcia sarà rispettata, i primi arrivi potrebbero avvenire nell’estate 2026.

Dalla vasca all’oceano: una “seconda vita” per delfini e balene

Il santuario è concepito per ospitare inizialmente 8–10 cetacei, in particolare beluga oggi detenuti in strutture come Marineland (Niagara Falls). Qui potranno nuotare in acqua salata e in un ambiente naturale fino a cento volte più ampio rispetto alle vasche tradizionali, pur continuando a ricevere l’assistenza veterinaria necessaria dopo anni di cattività. Per molte organizzazioni, è una svolta etica: un luogo dignitoso dove animali sociali e intelligenti possano vivere in pace, nel mare cui appartengono.

Con l’approvazione della locazione, il team guidato dal CEO Charles Vinick può finalizzare l’acquisto di circa 12 ettari di terreni privati adiacenti, avviare la riqualificazione del molo, la realizzazione delle reti perimetrali e la costruzione degli edifici di supporto.

Canada, il primo santuario per balene e delfini ritirati dalla cattività
© Pexels

Restano da reperire circa 15 milioni di dollari (donazioni private) per completare il progetto. In parallelo serviranno i permessi federali dei Dipartimenti Pesca e Trasporti. L’esecutivo provinciale ha segnalato un’ampia base di consenso locale, pur riconoscendo che non tutti i proprietari siano favorevoli: il governo ha quindi superato l’originaria richiesta di unanimità per procedere.

Accesso controllato e niente “parco a tema”

Per tutelare gli animali e rispondere alle preoccupazioni della comunità (accesso all’acqua, traffico, turismo), il progetto prevede limitazioni alle visite, lo spostamento del centro interpretativo nella parte orientale della baia e un percorso di portage per chi voglia raggiungere il mare in canoa o kayak. Il messaggio è netto: non sarà un’attrazione turistica, ma un’area di recupero dove benessere e privacy dei cetacei vengono prima di tutto.

Il santuario offre una via d’uscita concreta per parte dei 30 beluga che Marineland sta cercando di ricollocare, dopo lo stop federale a un trasferimento all’estero. Le ONG parlano di “vera via alla libertà” per gli ultimi cetacei in vasca in Canada e sollecitano governi federale e dell’Ontario a facilitare le ricollocazioni verso la Nuova Scozia. Restano da sciogliere nodi tecnici e politici (incluso il contenzioso su presunti retaggi di miniere d’oro nell’area, contestati dal Whale Sanctuary Project), ma l’approvazione del leasing segna un punto di non ritorno: ora esiste un’alternativa reale e finanziabile alla cattività.

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