Il Messico vieta i delfinari: approvata la “Legge Mincho” contro lo sfruttamento dei delfini
il Messico ha ufficialmente vietato gli spettacoli con delfini e balene, segnando una svolta storica nella tutela degli animali marini.
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DDal 26 giugno 2025, il Messico ha ufficialmente vietato gli spettacoli con delfini e balene, segnando una svolta storica nella tutela degli animali marini. La nuova normativa, conosciuta come “Legge Mincho”, prende il nome da un delfino ferito durante uno show e pone fine all’intrattenimento basato sullo sfruttamento di cetacei. Con l’approvazione unanime del Parlamento, il Messico si unisce a un ristretto gruppo di Paesi che hanno scelto di dire basta ai delfinari e all’uso dei mammiferi marini per scopi ludici.
Più tutela per delfini e balene: una legge nata da un caso simbolico
A ispirare la norma è stata la drammatica storia di Mincho, un delfino rimasto gravemente ferito nel 2020 durante uno spettacolo in un resort a Quintana Roo. Le immagini dell’incidente, emerse solo di recente, hanno suscitato indignazione e rilanciato il dibattito sul benessere degli animali in cattività.

Il caso ha fatto emergere anche altri episodi gravi, come la morte di due delfini, Alex e Plata, spingendo l’autorità ambientale federale (Profepa) a sospendere gli show e avviare ispezioni in tutto il paese.
Delfini e balene: cosa prevede la Legge Mincho
La normativa modifica la legge sulla fauna selvatica e introduce un divieto totale per:
- Spettacoli con cetacei (delfini, balene e altri mammiferi marini);
- Riproduzione in cattività (salvo casi per programmi di reintroduzione);
- Interazioni turistiche forzate con animali in cattività.
I cetacei potranno essere tenuti in cattività solo in aree marine delimitate, e non più in vasche o piscine di cemento. Le uniche eccezioni ammesse riguardano attività scientifiche o educative rigorosamente controllate.
Un cambiamento anche per i lavoratori del settore
Il governo messicano ha previsto un periodo di transizione per i dipendenti attualmente impiegati nei delfinari, con l’obiettivo di favorire la riconversione lavorativa. Secondo i dati del parlamento, in Messico vivono circa 350 delfini in cattività, pari all’8% del totale mondiale.

Verso un nuovo modello culturale
Il provvedimento, fortemente sostenuto dalla presidente Claudia Sheinbaum, è stato definito un passo decisivo anche sul piano culturale. “Il maltrattamento degli animali è spesso il primo segnale di una deriva pericolosa, anche nei confronti degli esseri umani”, ha dichiarato. La decisione messicana segue l’esempio di altri Paesi come la Francia, che ha approvato una legge simile nel 2021, e conferma una tendenza globale verso una maggiore consapevolezza ambientale e rispetto per la vita animale.
Delfinari: da attrazione turistica a simbolo di sfruttamento
Le circa 30 strutture presenti in Messico, concentrate soprattutto nello stato di Quintana Roo, Guerrero e Baja California, verranno trasformate o dismesse. Il caso del centro Dolphinaris Barceló, chiuso e multato per oltre 400.000 euro, è stato uno dei primi esempi concreti dell’applicazione della nuova legge.
Molti attivisti hanno definito i delfinari come “prigioni acquatiche”, dove gli animali venivano costretti a esibirsi ogni giorno in condizioni innaturali. Con la Legge Mincho si volta pagina: i delfini non saranno più strumenti di intrattenimento, ma esseri senzienti da proteggere.
Un esempio per il futuro
Secondo l’ONG Humane World for Animals, questa legge rappresenta un punto di svolta globale. E il Messico, con questo atto coraggioso, si posiziona tra i Paesi più avanzati nella difesa dei mammiferi marini. La speranza è che questa scelta inneschi un effetto domino, spingendo anche altri Stati a rivedere le proprie politiche sugli animali in cattività.