Oltre 500 specie di uccelli rischiano l’estinzione entro un secolo

Più di 500 specie di uccelli rischiano l’estinzione entro i prossimi 100 anni a causa della perdita di habitat e dei cambiamenti climatici.

Oltre 500 specie di uccelli rischiano l’estinzione entro un secolo

UUn nuovo studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution lancia un allarme senza precedenti sulla sopravvivenza degli uccelli nel prossimo secolo. Secondo la ricerca condotta dall’Università di Reading, più di 500 specie di uccelli potrebbero estinguersi entro i prossimi 100 anni a causa della perdita di habitat, dei cambiamenti climatici e della pressione umana diretta, come caccia e traffico faunistico. Si tratta di un numero tre volte superiore rispetto a tutte le estinzioni registrate dal 1500 a oggi.

Il team di scienziati guidato da Kerry Stewart ha analizzato quasi 10.000 specie presenti nella Lista Rossa della IUCN, l’Unione internazionale per la conservazione della natura, valutando il rischio di estinzione sulla base delle minacce specifiche che ogni uccello affronta. Tra i più vulnerabili ci sono gli uccelli di grandi dimensioni, maggiormente colpiti dal cambiamento climatico e dalla caccia, e gli uccelli con grandi ali, che soffrono per la distruzione e la frammentazione degli habitat, in particolare delle foreste tropicali.

Oltre 500 specie di uccelli rischiano l’estinzione entro un secolo
© Pexels

La scomparsa di questi animali non comporterebbe solo un danno alla biodiversità, ma anche gravi conseguenze ecologiche. Gli uccelli svolgono infatti ruoli fondamentali negli ecosistemi: impollinano piante, disperdono semi, controllano insetti e parassiti. Perdere specie come la falsa nettarinia ventregiallo, il bucero dall’elmo o l’uccello parasole dal collo nudo significa compromettere l’equilibrio naturale in molte aree del pianeta.

Siamo di fronte a una crisi di estinzione degli uccelli senza precedenti nei tempi moderni”, ha spiegato Kerry Stewart. “Molti uccelli sono già così minacciati che ridurre l’impatto umano non basterà a salvarli. Serviranno anche programmi di riproduzione in cattività, progetti di recupero e ripristino dell’habitat”.

Animali a rischio estinzione: conservare la diversità morfologica è cruciale

I ricercatori sottolineano che salvare almeno 100 delle specie più particolari, selezionate per forma e funzione ecologica, consentirebbe di preservare fino al 68% della varietà morfologica degli uccelli. Una strategia efficace per mantenere in salute gli ecosistemi e garantire la continuità dei servizi ecologici da cui dipendono anche le attività umane.

Secondo Manuela Gonzalez-Suarez, autrice senior dello studio, “proteggere solo le specie più numerose non è sufficiente. È la diversità funzionale e strutturale a mantenere vivi gli ecosistemi. Dare priorità a programmi di conservazione per le specie più ‘uniche’ può salvare interi equilibri ambientali”.

Fermare la distruzione degli habitat non basta più

Tra le principali minacce alla sopravvivenza degli uccelli figurano la deforestazione, la perdita e la frammentazione degli habitat naturali, l’espansione agricola, il bracconaggio e i cambiamenti climatici. Tuttavia, anche interrompendo oggi tutte le attività dannose per l’ambiente, secondo lo studio andrebbero comunque perdute circa 250 specie.

Per questo motivo, i ricercatori chiedono azioni concrete e immediate: interventi di conservazione mirata, gestione attiva delle popolazioni più vulnerabili, programmi di riproduzione e riforestazione. “Non possiamo più limitarci a rallentare il declino – avvertono gli autori – dobbiamo invertire la rotta con soluzioni dirette e scientificamente fondate”.

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La perdita di biodiversità aviaria ha implicazioni che vanno oltre l’estinzione delle singole specie. Gli uccelli sono indicatori della salute ambientale e il loro declino può riflettersi su altri animali, comprese le specie da allevamento, soprattutto nei contesti rurali dove l’interazione tra fauna selvatica e attività zootecniche è stretta. Senza la loro presenza, aumenterebbero insetti nocivi, diminuirebbe la fertilità del suolo e sarebbero compromessi anche i cicli naturali di rigenerazione degli ecosistemi.

Il messaggio degli scienziati è chiaro: la crisi dell’avifauna è la crisi dell’ambiente stesso. E salvare queste 500 specie non è solo una questione di biodiversità, ma una sfida urgente per la stabilità ecologica e il futuro della vita sulla Terra.

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