Il mondo entra nel “picco di estinzione” dei ghiacciai: fino a 4mila persi ogni anno

Il picco di estinzione dei ghiacciai, secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, è atteso tra il 2041 e il 2055.

Il mondo entra nel “picco di estinzione” dei ghiacciai: fino a 4mila persi ogni anno

II ghiacciai del pianeta stanno entrando in una fase critica, che gli scienziati definiscono senza mezzi termini un “picco di estinzione”. Secondo un nuovo studio pubblicato il 15 dicembre su Nature Climate Change, nei prossimi decenni il numero di ghiacciai destinati a scomparire aumenterà drasticamente, fino a raggiungere un ritmo compreso tra 2mila e 4mila ghiacciai persi ogni anno. Un’accelerazione senza precedenti, se si considera che oggi la media annuale è di circa 750–800 ghiacciai.

Il dato è particolarmente allarmante perché riguarda non la riduzione del volume complessivo, ma la sparizione fisica dei ghiacciai dalla superficie terrestre. Su un totale di circa 200mila corpi glaciali presenti oggi nel mondo, una quota enorme rischia di essere cancellata nel giro di pochi decenni.

Ghiacciai, il picco di estinzione tra il 2041 e il 2055

Lo studio individua una finestra temporale ben precisa in cui il fenomeno raggiungerà la sua massima intensità: il picco di scomparsa dei ghiacciai è atteso tra il 2041 e il 2055, un periodo in cui la velocità di estinzione supererà nettamente quella osservata finora.

ghiacciai

Sapere quando e dove ciascun ghiacciaio scomparirà è particolarmente importante”, spiega Lander Van Tricht, glaciologo del Politecnico di Zurigo e autore principale dello studio. Finora, infatti, il dibattito scientifico si è concentrato soprattutto sulla perdita di massa e di volume, mentre questa ricerca mette al centro il numero effettivo di ghiacciai destinati a sparire.

Quattro scenari climatici, un destino comune

I ricercatori hanno modellizzato l’evoluzione di tutti i ghiacciai del mondo ipotizzando quattro diversi scenari di riscaldamento globale: un aumento della temperatura media di 1,5°C, 2°C, 2,7°C e 4°C rispetto ai livelli pre-industriali.

Le differenze tra le traiettorie sono enormi, ma il messaggio di fondo resta lo stesso: nessuno scenario è indolore. Anche nell’ipotesi più ottimistica, quella che limita il riscaldamento a 1,5°C, il pianeta perderà comunque circa 2mila ghiacciai all’anno nel periodo di picco. Se invece l’aumento dovesse arrivare a 4°C, il numero raddoppierebbe, superando i 4mila ghiacciai all’anno.

Per “scomparsa”, spiegano gli autori, si intende una riduzione della superficie a meno di 0,01 chilometri quadrati oppure una perdita di oltre il 99% del volume.

Le Alpi tra le prime vittime della crisi climatica

Il picco di estinzione non colpirà tutte le regioni allo stesso modo. A essere più vulnerabili sono i ghiacciai piccoli e di media quota, come quelli del Caucaso, delle Ande tropicali e dell’Asia settentrionale. Ma anche le Alpi figurano tra le aree destinate a subire le perdite più rapide. Lo confermano anche le osservazioni sul campo. Tra agosto e settembre scorsi, Legambiente ha attraversato l’arco alpino con la VI edizione della Carovana dei ghiacciai, documentando una riduzione ormai evidente delle superfici glaciali.

Ghiacciai delle Alpi in crisi
© Pexels

A causa del riscaldamento globale“, spiega l’associazione, “i ghiacciai alpini si stanno riducendo a vista d’occhio. Entro il 2050 tutti i ghiacciai al di sotto dei 3.500 metri di quota saranno scomparsi“. Una perdita che non riguarda solo il paesaggio: significa meno riserve di acqua dolce, meno servizi ecosistemici e maggiori rischi legati alla degradazione del permafrost, che rende instabili i versanti e minaccia le infrastrutture di alta quota.

Nonostante la gravità delle proiezioni, lo studio non è solo la fotografia di un disastro annunciato. È anche un avvertimento politico e climatico. Limitare il riscaldamento globale a 1,5°C permetterebbe di salvare circa il 50% dei ghiacciai esistenti. Una percentuale che crollerebbe al 20% con un aumento di 2,7°C e a appena 10% in uno scenario da +4°C.

rimaniamo in contatto

Per ricevere aggiornamenti lasciaci il tuo indirizzo email

Consigliati per te
Il 2025 verso il secondo anno più caldo di sempre: i nuovi dati di Copernicus
Il 2025 verso il secondo anno più caldo di sempre: i nuovi dati di Copernicus

Il 2025 è avviato a essere il secondo anno più caldo mai registrato, al pari del 2023 e dopo il 2024.

Iris, la tecnologia satellitare per il traffico aereo europeo: meno emissioni, più puntualità
Iris, la tecnologia satellitare per il traffico aereo europeo: meno emissioni, più puntualità

Il programma sarà adottato operativamente dal 2026 sui primi velivoli di diverse compagnie europee: come cambierà traffico aereo in Europa.

Arbovirosi in Italia e cambiamento climatico: dengue e West Nile non sono più malattie tropicali
Arbovirosi in Italia e cambiamento climatico: dengue e West Nile non sono più malattie tropicali

Arbovirosi in Italia: virus un tempo considerati esotici hanno ormai trovato condizioni favorevoli per circolare stabilmente.

iscriviti alla newsletter