Tempeste di sabbia e polvere: una minaccia globale per salute, clima ed economia
Le particelle di sabbia e polvere aggravano le malattie respiratorie e cardiovascolari, contribuendo a 7 milioni di morti premature all’anno.
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OOgni anno circa 2.000 milioni di tonnellate di sabbia e polvere entrano nell’atmosfera, l’equivalente di 307 Piramidi di Giza. Un processo naturale, certo, ma che sta assumendo proporzioni sempre più critiche per l’intervento umano, la cattiva gestione del suolo e l’aggravarsi della crisi climatica. A sottolinearlo è l’ultimo Airborne Dust Bulletin 2025 dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), che lancia un allarme chiaro: tempeste di sabbia e polvere minacciano la salute di centinaia di milioni di persone e generano danni economici enormi.
330 milioni di persone colpite, aumento del 31% in cinque anni
Secondo il rapporto, le tempeste hanno colpito la vita di 330 milioni di persone in 150 Paesi. Tra il 2018 e il 2022, quasi la metà della popolazione mondiale (3,8 miliardi di persone) è stata esposta a livelli di polveri superiori alle soglie di sicurezza: un incremento del 31% rispetto al periodo 2003-2007.
Le conseguenze sanitarie sono gravi e, in molti casi, sottovalutate: le particelle di sabbia e polvere aggravano le malattie respiratorie e cardiovascolari, contribuendo, secondo l’ONU, a 7 milioni di morti premature all’anno. In alcune regioni particolarmente colpite, la popolazione può essere esposta fino a 1.600 giorni su 5 anni.
Sabbia oltre i confini: una minaccia globale
La sabbia non conosce confini. Più dell’80% della polvere atmosferica mondiale proviene dai deserti del Nord Africa e del Medio Oriente, ma può viaggiare per migliaia di chilometri, raggiungendo continenti lontani. Una tempesta nel Sahara può oscurare i cieli d’Europa, mentre una proveniente dalla Mongolia può ridurre la visibilità a Pechino e in tutta la Cina settentrionale.

Nel 2024, si è registrata una concentrazione di polveri sopra la media in molte regioni di destinazione: dall’<strong’Oceano Atlantico tropicale al Mediterraneo, fino al Sud America e all’<strong’Asia orientale. Persino le Isole Canarie hanno visto l’arrivo diretto delle polveri sahariane.
Sabbia e polvere: danni economici ancora sottostimati
Le conseguenze non si fermano alla salute. Le tempeste di sabbia e polvere provocano disagi ai trasporti aerei e terrestri, danni all’agricoltura e alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Solo in Medio Oriente e Nord Africa, nel 2024 hanno generato una perdita economica pari al 2,5% del PIL regionale. Negli Stati Uniti, secondo uno studio pubblicato su Nature, l’erosione da vento e polvere è costata 154 miliardi di dollari nel solo 2017, includendo danni a infrastrutture, raccolti, salute pubblica e sistemi energetici.
Una sfida transnazionale
La WMO avverte che nessun Paese può affrontare da solo l’emergenza. Per questo, ha istituito il Decennio 2025-2034 per la lotta alle tempeste di sabbia e polvere, promuovendo un’azione coordinata, multisettoriale e multilaterale. Sono necessari maggiori investimenti in sistemi di allerta precoce, reti di monitoraggio atmosferico e tecnologie di mitigazione.
Celeste Saulo, segretaria generale della WMO, ha dichiarato: “Queste tempeste danneggiano la salute e la qualità della vita, oltre a causare perdite per milioni di dollari. Investire nella previsione e nella mitigazione porterà grandi benefici”.