Crisi climatica, allarme dei cittadini europei: per l’85% è il problema più grave da affrontare
I cittadini europei considerano la crisi climatica come una delle sfide più urgenti del nostro tempo: i dati del Eurobarometro sul clima.
Altre news
II cittadini europei considerano la crisi climatica come una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Lo conferma l’ultimo Eurobarometro sul clima, condotto tra febbraio e marzo 2025 su un campione di oltre 26.000 persone nei 27 Paesi dell’Unione europea. Il 85% degli intervistati ritiene che il cambiamento climatico sia un problema molto serio, mentre il 47% lo indica addirittura come la questione più grave da affrontare a livello globale.
I cittadini europei vivono in prima persona gli effetti della crisi climatica
Il coinvolgimento emotivo e pratico dei cittadini nasce anche da esperienze dirette di eventi climatici estremi. Il 38% degli europei, infatti, dichiara di sentirsi esposto a fenomeni come incendi, alluvioni o inquinamento atmosferico. In Italia, la percentuale sale al 48%, a conferma del fatto che l’area mediterranea è uno degli hotspot climatici più vulnerabili al riscaldamento globale.
Non a caso, l’85% degli italiani (81% a livello UE) ritiene importante considerare i rischi climatici nella scelta di dove abitare.
Fiducia nel Green Deal europeo: cittadini favorevoli agli obiettivi climatici
Nonostante le difficoltà sociali e politiche che accompagnano la transizione verde, l’81% dei cittadini europei e l’84% degli italiani sostengono gli obiettivi del Green Deal, ovvero azzerare le emissioni nette entro il 2050, con tappe intermedie al 2030 (-55%) e al 2040 (-90%).

Secondo l’Eurobarometro, i governi nazionali sono considerati i soggetti più adatti a guidare l’azione per il clima (66% in Europa, 71% in Italia), seguiti da Unione europea (59% in Europa, 66% in Italia) e industrie e aziende (58% e 49%).
Transizione climatica: un investimento per il futuro
Investire ora nella transizione ecologica è considerato meno costoso che affrontare i danni del cambiamento climatico: lo afferma il 77% degli europei, con punte dell’85% in Italia. Una chiara indicazione sulla direzione da intraprendere, sia in termini ambientali che economici.
Il 77% dei cittadini UE e l’88% degli italiani crede inoltre che l’innovazione industriale e la competitività europea dipenderanno dalla capacità delle imprese di adottare soluzioni sostenibili.
Comunicazione e informazione: un nodo da risolvere
Se da un lato l’urgenza climatica è compresa, dall’altro emergono criticità nella qualità della comunicazione. Il 52% dei cittadini UE e il 61% degli italiani ritiene che i media tradizionali non forniscano informazioni chiare sul cambiamento climatico. Sui social media, quasi la metà degli intervistati (49%) segnala difficoltà nel distinguere contenuti affidabili.

Un’analisi commissionata da Greenpeace Italia all’Osservatorio di Pavia conferma il problema: solo il 2% dei programmi televisivi italiani ha trattato il clima nei primi quattro mesi del 2024, e gli articoli di stampa interamente dedicati al tema erano meno di uno ogni due giorni. Una copertura insufficiente, in un contesto in cui molti media sono finanziati da inserzionisti ad alte emissioni.
Italia: hotspot climatico e banco di prova per l’Europa
I dati Eurobarometro mostrano che i Paesi del Sud Europa, tra cui l’Italia, sono tra i più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico. Questa consapevolezza si traduce in un maggiore sostegno alla transizione e in aspettative elevate verso governi e istituzioni europee, che dovranno agire in modo coordinato e ambizioso per affrontare la crisi.
Nel complesso, l’indagine rivela una volontà diffusa dei cittadini europei di agire contro il cambiamento climatico, a condizione che le risposte siano efficaci, giuste e comunicate in modo trasparente.