La Polinesia Francese ha istituito la più grande area marina protetta del mondo

La Polinesia Francese ha istituito le creazione della più grande area marina protetta (AMP) del pianeta. Ecco cosa significa.

La Polinesia Francese ha istituito la più grande area marina protetta del mondo

DDurante la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani a Nizza, nel giugno 2025, la Polinesia Francese ha annunciato la creazione della più grande area marina protetta (AMP) del pianeta, un impegno storico che segna una nuova era per la conservazione dell’Oceano Pacifico. L’area coprirà l’intera Zona Economica Esclusiva del territorio: 4,8 milioni di chilometri quadrati — quasi quanto l’intera Unione Europea — diventano ufficialmente un santuario marino dedicato alla protezione della biodiversità, delle culture locali e contro lo sfruttamento industriale.

L’esempio senza precedenti della Polinesia Francese

L’annuncio, dato dal presidente polinesiano Moetai Brotherson, è stato subito accompagnato da misure concrete: oltre 1 milione di chilometri quadrati riceveranno una tutela particolarmente forte, pari al doppio della superficie della Francia metropolitana. Di questi, 900.000 chilometri quadrati attorno alle Isole della Società e alle Gambier saranno completamente protetti — vietata la pesca industriale, così come l’estrazione mineraria e qualsiasi forma di sfruttamento intensivo.

La Polinesia Francese ha istituito la più grande area marina protetta del mondo
© Pexels

Altri 186.000 chilometri quadrati saranno riservati esclusivamente alla pesca artigianale tradizionale, praticata con metodi sostenibili e profondamente legata all’identità polinesiana. Il resto della zona sarà soggetto a regole meno restrittive ma comunque orientate a limitare la pesca a strascico e le attività estrattive.

Abbiamo gestito le nostre risorse marine con saggezza per secoli, secondo le tecniche tramandate dai nostri antenati. Oggi vogliamo fare un passo avanti per allinearci agli standard internazionali di tutela”, ha dichiarato Brotherson, sottolineando l’unione tra scienza moderna e conoscenza tradizionale che guiderà la gestione del nuovo parco. L’obiettivo non è solo ambientale, ma anche culturale e sociale: una recente indagine ha mostrato che il 92% dei cittadini polinesiani sostiene la creazione di nuove aree protette, riconoscendole come un modo per onorare la propria eredità culturale e proteggere l’oceano per le generazioni future.

Un laboratorio globale per la protezione degli oceani

Le acque della Polinesia Francese ospitano una delle biodiversità marine più ricche e intatte al mondo: 21 specie di squali, 176 specie di coralli e oltre 1.000 specie di pesci convivono in un ecosistema che, nonostante le pressioni del cambiamento climatico, resta tra i più sani del pianeta. Tuttavia, l’aumento delle temperature, l’acidificazione e la sovrappesca stanno minacciando anche questi paradisi. La nuova AMP mira a invertire la tendenza, offrendo un rifugio sicuro a balene, tartarughe e barriere coralline, e a contenere fenomeni come l’inquinamento e la perdita di habitat.

Il piano include anche un divieto sull’uso dei Fish Aggregating Devices (FADs), strumenti che attirano grandi quantità di pesce ma favoriscono la pesca eccessiva e danneggiano altre specie marine. Inoltre, Brotherson ha annunciato che entro la Giornata Mondiale degli Oceani 2026 sarà aggiunta un’altra area altamente protetta di 500.000 chilometri quadrati.

La Polinesia Francese ha istituito la più grande area marina protetta del mondo
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La Polinesia Francese ha stabilito un nuovo standard di leadership nella conservazione marina”, ha affermato Grethel Aguilar, direttrice generale dell’IUCN. “Dando priorità alla biodiversità, alle conoscenze tradizionali e alle generazioni future, dimostra che anche i piccoli territori insulari possono avere un impatto enorme sulla sostenibilità globale.”

Un esempio per il mondo

La Francia, che sostiene attivamente l’iniziativa, ha annunciato il proprio impegno nel monitoraggio e nella sorveglianza delle aree protette. Con l’aggiunta della ZEE polinesiana, il 78% delle acque francesi sarà ora sottoposto a tutela ambientale o a restrizioni d’uso. “È una decisione storica che segna una svolta nella protezione dell’Oceano Pacifico”, ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron.

L’annuncio si inserisce in un più ampio movimento di leadership oceanica del Pacifico. Oltre alla Polinesia, anche Samoa ha recentemente istituito nove aree marine protette, coprendo il 30% delle proprie acque nazionali. Obiettivi che si allineano con la High Ambition Coalition for Nature and People, l’iniziativa globale per proteggere il 30% dei mari e delle terre entro il 2030. Attualmente solo l’8,3% degli oceani è realmente tutelato, ma la scelta della Polinesia potrebbe accelerare il percorso verso il traguardo.

L’impegno polinesiano, però, ha anche un significato che va oltre la geografia: mostra come le nazioni più vulnerabili agli effetti della crisi climatica possano essere anche le più coraggiose nel proporre soluzioni globali. In un’epoca di mari surriscaldati e biodiversità in declino, il nuovo parco marino della Polinesia Francese è un atto di resilienza e speranza, un esempio concreto di come la tutela dell’oceano possa nascere dal rispetto per la natura e per la memoria delle proprie radici.

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