La California vieta i cibi ultraprocessati nelle mense scolastiche: è la prima volta negli Stati Uniti
La California diventa il primo Stato americano a vietare i cibi ultraprocessati nelle mense scolastiche. E la salute pubblica ringrazia.
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LLa California diventa il primo Stato americano a vietare i cibi ultraprocessati nelle mense scolastiche. Il governatore Gavin Newsom ha firmato una nuova legge che, nel giro di dieci anni, eliminerà progressivamente questi alimenti dai pasti serviti nelle scuole pubbliche, sia a colazione che a pranzo. La misura, approvata con ampio sostegno bipartisan, rappresenta un passo storico nella lotta all’alimentazione industriale e al crescente impatto sulla salute dei più giovani.
La legge, proposta dal deputato democratico Jesse Gabriel, definisce come “ultraprocessati” i cibi e le bevande che contengono additivi chimici come coloranti, stabilizzanti, dolcificanti non nutritivi o emulsionanti, associati ad alti livelli di grassi saturi, zuccheri o sodio. Entro il giugno 2028 il Dipartimento della Sanità della California dovrà individuare con precisione quali prodotti rientrano nella categoria dei cosiddetti “ultraprocessed foods of concern”, cioè quelli con maggiori rischi per la salute documentati da evidenze scientifiche.
Le scuole avranno tempo fino al 2029 per iniziare la transizione, e dovranno completarla entro il 2035. “Abbiamo riscontrato che nei distretti scolastici che hanno già intrapreso questa strada, servire cibo fresco e sano non costa di più, anzi spesso permette di risparmiare”, ha spiegato Gabriel.
Cibi ultraprocessati, un problema di salute pubblica (e mentale)
Negli Stati Uniti, bambini e adolescenti ricavano in media oltre il 60% delle calorie giornaliere da cibi ultraprocessati — alimenti con pochi ingredienti naturali e un alto grado di trasformazione industriale. Numerosi studi hanno collegato il consumo eccessivo di questi prodotti a malattie croniche come cancro, diabete di tipo 2 e disturbi cardiovascolari.

Ma, come ha ricordato lo stesso Gabriel, le preoccupazioni riguardano anche la salute mentale ed emotiva dei più giovani: “C’è una consapevolezza crescente tra i genitori, soprattutto quelli della mia generazione, sul fatto che ciò che mangiano i nostri figli incide non solo sul corpo, ma anche sul loro equilibrio psicologico e sul benessere emotivo.”
Un movimento bipartisan per cambiare la scuola (e la cultura alimentare)
Durante la cerimonia di firma alla Belvedere Middle School di Los Angeles, Newsom ha sottolineato che la riforma “è un movimento che dovrebbe unire tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche”. In effetti, il tema della qualità dei pasti scolastici è tornato al centro del dibattito nazionale: nel 2025 anche altri Stati americani, da West Virginia al Texas, hanno approvato leggi per limitare o vietare coloranti e additivi artificiali, sull’onda della campagna “Make America Healthy Again” promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr.
La California, tuttavia, rivendica di essere stata pioniera in questo campo. Negli ultimi anni lo Stato aveva già bandito alcuni coloranti e additivi artificiali dalle mense e dai prodotti alimentari in vendita, e a gennaio Newsom aveva firmato un ordine esecutivo che chiedeva a tutte le agenzie statali di ridurre la diffusione dei cibi ultraprocessati.
Verso una nuova generazione di mense scolastiche?
Con questa legge, la California punta non solo a proteggere la salute dei bambini, ma anche a ridefinire il modello alimentare nelle scuole pubbliche. Il Dipartimento della Sanità valuterà i prodotti da escludere sulla base di tre criteri: il loro potenziale di dipendenza, le evidenze scientifiche sui rischi per la salute e la presenza di restrizioni o divieti già in vigore in altri Paesi.
Il governatore Newsom ha ricordato come, quando la California iniziò a discutere di vietare alcune caramelle industriali, “molti si dissero offesi e contrari. Ora, invece, sempre più Stati — anche conservatori come la Louisiana — stanno seguendo il nostro esempio”.
La transizione sarà graduale, ma il messaggio è già forte: ciò che finisce nei piatti dei bambini non è solo una questione di nutrizione, ma di equità, prevenzione e responsabilità collettiva. In un Paese dove la maggior parte delle calorie proviene da alimenti industriali, la California sceglie di invertire la rotta, con una riforma che potrebbe diventare un modello nazionale per una nuova educazione alimentare.