Seul, demolire una strada per ripristinare un fiume
Oggi il Cheonggyecheon è un’oasi nel cuore di Seul: acque limpide, passerelle pedonali, tratti ombreggiati e piccole cascate.
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PPer quasi mezzo secolo, dal 1958 al 2005, il fiume Cheonggye è rimasto nascosto sotto una colata di cemento nel centro di Seoul. La capitale sudcoreana, travolta dall’esplosione demografica seguita alla guerra di Corea, aveva scelto di coprire il torrente e di sostituirlo con una grande arteria stradale sopraelevata.
Dove un tempo scorrevano acqua e vita, si muovevano auto, smog e rumore. Il boom industriale degli anni ’60 rese la scelta apparentemente funzionale: servivano infrastrutture rapide, e quell’area, allora segnata da degrado e baraccopoli, sembrava lo spazio perfetto da sacrificare.

La storia del fiume, però, affonda radici molto più profonde. Conosciuto in epoca Joseon come Gaecheon, era stato trasformato in un sistema di drenaggio urbano fondamentale per la città. Durante il periodo coloniale giapponese assunse il nome di Cheonggyecheon, che ha conservato fino a oggi. Ma la sua importanza culturale ed ecologica sembrava perduta, cancellata dal traffico e dall’asfalto.
Seul, demolire una strada per ripristinare il fiume Cheonggye
Il grande ribaltamento arriva nei primi anni 2000, quando Seoul decide di puntare su un progetto di riqualificazione urbanistica ambizioso e all’avanguardia. Nel 2005, dopo due anni di lavori, il fiume torna a scorrere a cielo aperto. L’autostrada viene demolita, il canale viene riportato alla luce e lo spazio circostante si trasforma in un percorso pedonale verde lungo 11 chilometri. Nasce così uno dei più importanti esempi mondiali di rinaturalizzazione urbana.
Oggi il Cheonggyecheon è un’oasi nel cuore della metropoli: acque limpide, passerelle pedonali, tratti ombreggiati, piccole cascate e una sorprendente biodiversità riconquistano un luogo che per decenni era stato simbolo del sacrificio ambientale imposto dalla modernizzazione. Il torrente attraversa aree simboliche come il mercato di Gwangjang, il Dongdaemun Design Plaza e i quartieri di Euljiro, diventando scenario quotidiano di passeggiate, eventi culturali e attività ricreative.
L’area più frequentata resta la Cheonggye Plaza, punto di partenza del percorso e luogo dove si trovano la scultura “Primavera”, le cascate decorative e il pozzo dei desideri di Palseokdam. Qui il fiume ritrovato diventa anche un simbolo sociale: cittadini e turisti si fermano per godersi un momento di pausa, mentre festival e iniziative pubbliche riportano vita e comunità nello spazio liberato dal cemento.