L’impatto ambientale della plastica: una sfida globale

La plastica, materiale versatile e onnipresente nella vita moderna, rappresenta uno dei principali fattori di inquinamento a livello globale.

L’impatto ambientale della plastica: una sfida globale

LLa plastica, materiale versatile e onnipresente nella vita moderna, rappresenta uno dei principali fattori di inquinamento a livello globale. Sebbene sia ampiamente apprezzata per le sue caratteristiche di durata e adattabilità, il suo impatto ambientale è devastante, non solo per gli ecosistemi ma anche per il clima.

Le emissioni della plastica: un problema sottovalutato

Uno studio condotto da Carbon Brief ha rivelato che il ciclo di vita della plastica ha generato, nel 2023, oltre 2,7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (GtCO2e), pari a circa il 5% delle emissioni globali di gas serra. Questo dato è sorprendentemente superiore alle emissioni del settore dell’aviazione, che rappresentano circa un terzo di quelle prodotte dalla plastica. La maggior parte di queste emissioni, circa il 90%, deriva dalla produzione, che include l’estrazione di combustibili fossili e la loro trasformazione in plastica.

La produzione di plastica è strettamente legata all’industria dei combustibili fossili. La conversione di petrolio, gas e carbone in materie prime chimiche necessarie per la fabbricazione della plastica è un processo altamente inquinante. Ad esempio, durante l’estrazione e il trasporto di queste risorse, perdite di metano dai pozzi e dalle condutture contribuiscono significativamente alle emissioni globali di gas serra. Una volta estratti, i combustibili fossili vengono raffinati in prodotti come etano e nafta, che sono poi sottoposti a processi intensivi come la “cracking” a vapore ad alta pressione per produrre i monomeri che costituiscono la base dei polimeri plastici.

Cresce la produzione e aumenta la domanda di petrolio

Ogni anno vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di plastica, e si prevede che questa cifra aumenterà nei prossimi decenni. Mentre altri settori, come il trasporto su strada, stanno riducendo il consumo di petrolio grazie all’adozione di veicoli elettrici e fonti energetiche rinnovabili, l’industria della plastica è destinata a diventare il principale motore della domanda di petrolio. Attualmente, circa 14 milioni di barili di petrolio al giorno sono utilizzati come materia prima per la produzione di plastica, e l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) prevede un aumento di questa quota nei prossimi anni.

Questa crescita pone una sfida significativa agli sforzi globali per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Secondo Carbon Brief, senza interventi concreti per ridurre la produzione di materiali plastici, le emissioni associate potrebbero consumare metà del budget di carbonio rimanente per raggiungere questo obiettivo climatico.

Gli impatti ambientali oltre le emissioni

Oltre al contributo al riscaldamento globale, questo materiale causa danni significativi agli ecosistemi. I rifiuti plastici, spesso smaltiti in modo inadeguato, compromettono la biodiversità terrestre e marina. Anche quando smaltiti correttamente, solo una piccola parte viene riciclata: circa il 9% di tutta la plastica prodotta. La maggior parte finisce in discarica (79%) o viene incenerita (12%), processi che generano ulteriori emissioni di gas serra.

Il problema della plastica e la necessità di interventi globali

Ridurre l’impatto ambientale della plastica richiede azioni coordinate a livello globale. Una possibile soluzione è l’adozione di obiettivi vincolanti per limitare la produzione di plastica, come suggerito dagli esperti durante le recenti negoziazioni internazionali. Tuttavia, tali proposte incontrano una forte opposizione, in particolare dai paesi produttori di petrolio, che vedono nella plastica una delle ultime opportunità di crescita per l’industria dei combustibili fossili.

La plastica rappresenta una sfida complessa e multidimensionale. Ridurre la sua produzione e il suo impatto richiederà non solo innovazioni tecnologiche e politiche rigorose, ma anche un cambiamento culturale nel modo in cui utilizziamo e gestiamo questo materiale. Il futuro del nostro pianeta dipende dalla capacità di affrontare questa crisi con determinazione e visione.

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