Cemento illegale e inquinamento: il bilancio allarmante di Mare Monstrum 2025
Il 2024 è stato un annus horribilis per le coste e i mari italiani. Ecco cosa emerge dal rapporto Mare Monstrum 2025 di Legambiente.
Altre news
IIl 2024 è stato definito da Legambiente un vero annus horribilis per il mare italiano. Cemento illegale, inquinamento, pesca di frodo e violazioni del Codice della navigazione hanno segnato un aumento senza precedenti delle aggressioni al nostro patrimonio marino e costiero. Il report Mare Monstrum 2025, basato sui dati delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, racconta una realtà preoccupante: quasi 70mila violazioni accertate in un solo anno, con una media di una ogni 105 metri di costa.
I numeri dell’illegalità
Nel 2024 sono stati registrati 25.063 reati (+9,2% rispetto al 2023) e 44.690 illeciti amministrativi (+21,4%), per un totale di 69.753 violazioni. La Campania guida la classifica dei reati (4.208), seguita da Sicilia (3.155), Puglia (2.867) e Calabria (2.433). Al quinto posto Lazio e Toscana.
Il ciclo illegale del cemento resta la piaga principale, con 10.332 reati che rappresentano il 41,2% del totale. Crescono anche i reati legati all’inquinamento (+24,4%), alla pesca di frodo (+6,7%) e alle violazioni del Codice della navigazione (+9,4%).

Misurando le violazioni in rapporto all’estensione delle coste, la classifica cambia: al primo posto si colloca la Basilicata con 33,6 reati per km di litorale, seguita da Emilia-Romagna, Molise, Veneto e Campania.
Un mare sotto assedio
La denuncia di Legambiente arriva in occasione del quindicesimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, simbolo della lotta contro l’illegalità. L’organizzazione ambientalista ribadisce che abusivismo edilizio, maladepurazione e gestione illecita dei rifiuti rappresentano i nodi più urgenti da sciogliere, anche alla luce delle quattro procedure d’infrazione europee aperte contro l’Italia per la depurazione.
Le 10 proposte per salvare il mare
Nel report vengono avanzate 10 proposte concrete al Governo e al Parlamento, tra cui: rafforzare i poteri dei prefetti per abbattere gli abusi edilizi, finanziare le demolizioni con fondi strutturati, migliorare i sistemi di depurazione e riuso delle acque, rafforzare i controlli contro la pesca illegale e garantire la piena applicazione della direttiva UE sui rifiuti portuali.
“Il nostro ecosistema marino ha bisogno di un cambio di passo deciso. In difesa del mare non arretriamo di un passo“, afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.