Stop al greenwashing nei cieli europei: 21 compagnie aeree rinunciano alle false promesse sui voli “a impatto zero”
21 compagnie aeree europee hanno accettato di eliminare le dichiarazioni ambientali fuorvianti dalle proprie comunicazioni commerciali.
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FFine delle illusioni sui voli sostenibili. 21 compagnie aeree europee, tra cui Lufthansa, Air France, KLM, Ryanair, EasyJet e Wizz Air, hanno accettato di eliminare le dichiarazioni ambientali fuorvianti dalle proprie comunicazioni commerciali. L’accordo è stato annunciato dalla Commissione europea dopo un dialogo con la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), che aveva contestato la pratica diffusa di presentare i voli come “climaticamente neutri” o “compensati” attraverso piccoli contributi volontari dei passeggeri.
Volare non è neutrale: le compagnie aeree rinunciano alle dichiarazioni ingannevoli
Fino a oggi molte compagnie offrivano ai clienti la possibilità di “compensare le emissioni” pagando un supplemento destinato a progetti di tutela ambientale o all’uso di carburanti alternativi per l’aviazione. Una formula che, secondo gli esperti, dava l’illusione di poter azzerare l’impatto climatico del volo, senza che vi fosse una reale riduzione delle emissioni di CO₂. I critici l’hanno definita una forma di “compravendita delle indulgenze verdi”, perché la compensazione non annulla l’inquinamento prodotto, ma finanzia iniziative ambientali parallele.

Da oggi, grazie all’accordo europeo, le compagnie non potranno più sostenere che le emissioni di un volo siano neutralizzabili o compensabili tramite donazioni o contributi dei passeggeri. Inoltre, dovranno abbandonare l’uso di termini generici come “volo sostenibile” o “carburante verde”, se non supportati da dati scientifici verificabili e da spiegazioni chiare sui limiti effettivi delle tecnologie adottate.
UE, verso una comunicazione ambientale più onesta
Le nuove regole richiedono alle compagnie aeree di fornire informazioni trasparenti e verificabili sul reale impatto ambientale delle proprie attività e sui piani concreti per ridurlo. Il termine “carburante sostenibile per l’aviazione” potrà essere usato solo se accompagnato da indicazioni chiare sulle percentuali impiegate, sulle origini delle materie prime e sugli effetti complessivi sul ciclo di vita delle emissioni.
Per la federazione europea dei consumatori (BEUC), la decisione rappresenta una vittoria attesa da tempo. Il direttore generale Agustín Reyna ha commentato: «Era davvero ora che le compagnie smettessero di presentare il volo come un’opzione sostenibile. Pagare tariffe “verdi” per piantare alberi non elimina le emissioni degli aerei. Questo modello di business non aiuta né i consumatori né il pianeta».
La Commissione UE ha sottolineato che la misura non è solo un atto di tutela dei consumatori, ma anche un passo avanti nella credibilità ambientale del trasporto aereo. «È un riconoscimento della responsabilità condivisa nel fornire informazioni veritiere ai cittadini e nel lavorare concretamente per ridurre l’impatto ambientale dei voli», ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.
Sulla stessa linea il commissario Michael McGrath, che ha ricordato come «i consumatori europei siano pronti a contribuire a un futuro sostenibile, ma meritano informazioni chiare e accurate sull’effettivo impatto dei loro comportamenti di consumo».
Le autorità nazionali per la tutela dei consumatori vigileranno sull’attuazione degli impegni, secondo i piani presentati da ciascuna compagnia. In caso di inadempienza potranno essere avviate azioni correttive e sanzioni. La rete europea CPC valuterà inoltre le pratiche delle compagnie non coinvolte nell’accordo, per garantire condizioni di concorrenza eque nel mercato unico.
Compagnie aeree, cambio di rotta per la comunicazione “verde”
Con questo accordo, l’Europa punta a mettere fine al greenwashing nel settore dell’aviazione, spingendo le aziende a concentrarsi su azioni concrete di decarbonizzazione piuttosto che su strategie di marketing ambientale. L’obiettivo è costruire un linguaggio comune più rigoroso, capace di restituire fiducia ai passeggeri e di sostenere una transizione reale verso carburanti sostenibili, flotte più efficienti e politiche di riduzione delle emissioni. Un passo necessario, secondo la Commissione, per evitare che la sostenibilità resti solo uno slogan ad alta quota.