Se fai fatica a dormire è perché le notti tropicali sono sempre più frequenti

Il fenomeno delle notti tropicali è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto nei grandi centri urbani come Milano, Roma e Napoli.

Se fai fatica a dormire è perché le notti tropicali sono sempre più frequenti

NNegli ultimi cinquant’anni, il clima delle città italiane è cambiato profondamente, trasformando le nostre estati e rendendo il caldo notturno un problema sempre più diffuso. Il fenomeno delle notti tropicali — quelle in cui la temperatura minima non scende mai sotto i 20°C — è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto nei grandi centri urbani come Milano, Roma e Napoli. A rivelarlo è la seconda edizione del rapporto di iLMeteo.it per il Corriere della Sera, che ha analizzato 284 milioni di dati raccolti ora per ora tra il 1975 e il 2024.

Se fai fatica a dormire è perché le notti tropicali sono sempre più frequenti

Secondo l’analisi, Roma è la città italiana che ha subito il maggiore impatto dai cambiamenti climatici, seguita da Cremona, Latina, Rovigo e Terni. Negli anni Settanta, la temperatura media annua della capitale era di 14,6°C; oggi è salita a 16,9°C. Un aumento di quasi due gradi e mezzo in 50 anni, dovuto soprattutto al riscaldamento del Mar Mediterraneo, che in estate raggiunge sempre più spesso i 30°C, passando da mitigatore a amplificatore delle temperature. Tra le conseguenze, un aumento costante delle notti tropicali, spesso accompagnate da elevata umidità e da una sensazione di afa insopportabile.

I dati di Legambiente confermano questa tendenza: la campagna “Che Caldo Che Fa!” ha registrato, tra fine giugno e luglio 2025, una temperatura ambientale media di 35,4°C nei quartieri monitorati di Roma, Napoli, Bologna, Milano e Palermo, con punte di 43°C a Secondigliano, Napoli. Le superfici urbane, come asfalto e pavimentazioni, hanno raggiunto valori estremi: fino a 85,4°C su un tappetino in gomma in un parco giochi di Milano.

Se fai fatica a dormire è perché le notti tropicali sono sempre più frequenti

L’analisi mostra come la progettazione urbana possa fare la differenza. Viali alberati, ombreggiature e infrastrutture blu riducono sensibilmente le temperature delle superfici: l’asfalto, ad esempio, passa da una media di 55,2°C al sole a 31,2°C in ombra, una differenza di circa 24°C. Anche i tappetini antiurto dei parchi giochi possono raffreddarsi di oltre 35°C se ombreggiati.

Il Ministero della Salute, tra fine maggio e luglio 2025, ha emesso 203 bollettini rossi per ondate di calore di livello 3 in 24 città, un numero superiore rispetto ai 153 dello stesso periodo del 2024. È il segno che le estati italiane stanno diventando sempre più bollenti e che le notti tropicali, un tempo rare, stanno diventando la nuova normalità, con un impatto diretto sul sonno e sulla salute.

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