La cupola gonfiabile per i cantieri in Cina: a cosa serve e come funziona
Per evitare che le sostanze nocive si accumulino all’interno, la cupola dispone di sistemi di ventilazione e filtraggio.
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UUna cupola gonfiabile alta 50 metri e larga oltre 100 è stata recentemente installata nella città di Jinan, nella Cina orientale, per coprire completamente un cantiere edile. Si tratta della più grande struttura del genere al mondo, pensata per ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico durante i lavori, soprattutto in aree urbane densamente popolate.
Il progetto, che ha già attirato milioni di visualizzazioni sui social, è parte di una più ampia strategia del governo cinese per rendere i cantieri più sostenibili e meno invasivi per i residenti. Secondo le autorità municipali, la membrana protegge le abitazioni vicine, comprese scuole e una chiesa storica, trattenendo fino al 90% delle polveri sottili e abbattendo l’inquinamento acustico di circa 40 decibel.
Come è fatta la cupola
La struttura, prodotta dall’azienda Xide Air Dome, è composta da una membrana in poliestere rivestito in PVDF (fluoruro di polivinilidene), un materiale resistente al calore, ai raggi UV e al fuoco (classe B1). Non necessita di colonne o travi interne perché è sorretta esclusivamente da una sovrapressione generata da potenti ventilatori.
Con una superficie di 20.000 metri quadrati, la cupola è ancorata al suolo con 38 cavi in acciaio ed è dotata di ingressi pedonali, uscite di emergenza e varchi per i veicoli. L’assenza di supporti interni consente massima libertà operativa per i mezzi di cantiere.
Ventilazione, filtraggio e controllo ambientale
Per evitare che le sostanze nocive si accumulino all’interno a scapito degli operai, la cupola dispone di sistemi avanzati di ventilazione e filtraggio. Quattro grandi ventole immettono aria pulita in continuo, mentre sensori di pressione e temperatura monitorano costantemente l’ambiente interno. Inoltre, un sistema di nebulizzazione d’acqua riduce ulteriormente la concentrazione di particolato nell’aria dopo le lavorazioni più intense.
Alcune sezioni della membrana sono trasparenti, permettendo l’ingresso della luce naturale e riducendo così la necessità di illuminazione artificiale. L’intera struttura è progettata per resistere a condizioni meteorologiche avverse, comprese nevicate fino a mezzo metro e venti di forza 12.
La cupola in Cina. Una soluzione replicabile?
Sebbene al momento si tratti di un prototipo sperimentale, l’installazione della cupola nel cantiere del progetto Honglou 1905 a Jinan è già considerata un successo dai cittadini e dalle autorità locali. Pechino ha testato sistemi simili e sta incentivando le imprese edilizie a ricorrere a tecnologie simili, in linea con l’obiettivo nazionale di ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia urbana entro il 2030.
Oltre a ridurre l’inquinamento, la cupola permette di continuare i lavori anche durante la stagione delle piogge, proteggendo attrezzature e materiali dalle intemperie. Il sistema modulare e riutilizzabile consente inoltre una rapida installazione e smontaggio, rendendola una soluzione flessibile per cantieri di ogni tipo.
Un nuovo paradigma per l’edilizia urbana
L’idea della cupola gonfiabile rappresenta un cambio di paradigma nella gestione ambientale dei cantieri. In un contesto globale in cui l’urbanizzazione accelera e la qualità della vita nelle città è messa a dura prova da rumore e polveri sottili, soluzioni leggere, tecnologiche e sostenibili come questa potrebbero aprire una nuova era per l’edilizia “silenziosa”.