Riscaldamento globale sempre più veloce: la riduzione dell’inquinamento in Cina potrebbe aver accelerato la crisi climatica

A provare l’aumento della temperatura media potrebbe essere anche la riduzione dell’inquinamento atmosferico in Cina.

Riscaldamento globale sempre più veloce: la riduzione dell’inquinamento in Cina potrebbe aver accelerato la crisi climatica

NNegli ultimi 15 anni il riscaldamento globale ha subito un’accelerazione significativa. Se tra il 1970 e il 2008 le temperature aumentavano in media di 0,18°C per decennio, oggi il ritmo si è impennato fino a 0,3°C ogni dieci anni. Una crescita che, secondo un recente studio coordinato dal CICERO Center for International Climate Research, potrebbe dipendere da un fattore controintuitivo: la riduzione dell’inquinamento atmosferico in Cina.

Il paradosso climatico: meno inquinamento, più caldo

L’analisi – ancora in attesa di revisione scientifica – punta il dito sulla drastica diminuzione degli aerosol atmosferici, in particolare i solfati, a seguito delle politiche adottate dalla Cina per migliorare la qualità dell’aria. A partire dal 2010 il gigante asiatico ha ridotto le emissioni di SO₂ (biossido di zolfo) del 75%, diminuendo in modo significativo la concentrazione di aerosol nell’atmosfera.

Gli aerosol, infatti, pur essendo inquinanti nocivi per la salute umana, hanno un effetto raffreddante sul clima: riflettono parte della radiazione solare e aumentano l’albedo (cioè la capacità riflettente) delle nuvole. Quando queste particelle diminuiscono, il pianeta assorbe più energia solare, contribuendo a un riscaldamento più rapido.

Secondo il team di ricerca norvegese, circa l’80% dell’aumento del tasso di riscaldamento globale registrato negli ultimi anni può essere spiegato da questo cambiamento. Le simulazioni effettuate con otto diversi modelli climatici suggeriscono che la riduzione degli aerosol in Cina abbia determinato un aumento della temperatura media globale di 0,07°C all’anno.

Non solo Cina: anche le emissioni delle navi incidono

Il caso cinese non è isolato. Nel biennio 2023-2024 altri studi hanno evidenziato che l’eliminazione progressiva degli aerosol emessi dalle navi, soprattutto nelle rotte commerciali del Nord Atlantico, ha avuto un impatto simile: meno particelle inquinanti, più radiazione solare assorbita, maggiore riscaldamento climatico.

È un paradosso che obbliga a riflettere su quanto il riscaldamento globale latente sia stato “mascherato” per decenni dalla presenza di inquinanti che, sebbene dannosi per l’uomo, limitavano parzialmente l’aumento delle temperature.

Pulire l’aria senza peggiorare il clima? Una sfida cruciale

Il dilemma che emerge è complesso: come conciliare la necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico con quella di rallentare il cambiamento climatico? La risposta non può essere il ritorno agli aerosol, ma piuttosto un’accelerazione nella decarbonizzazione dell’economia globale, per abbassare rapidamente la concentrazione di gas serra come CO₂ e metano, che sono la causa principale dell’effetto serra.

Il caso della Cina mostra che migliorare la qualità dell’aria è fondamentale, ma non può bastare se non viene accompagnato da una forte riduzione delle emissioni climalteranti. In un mondo che si sta scaldando sempre più in fretta, ogni decennio perso può fare la differenza.

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