Tonno in scatola e mercurio: le nuove rivelazioni da un test tedesco
La rivista tedesca Öko-Test ha analizzato 29 prodotti a base di tonnetto striato, la specie più usata per il tonno in scatola.
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IIl tonno in scatola è uno degli alimenti più diffusi in Italia e nel mondo, apprezzato per praticità, gusto e costo contenuto. Allo stesso tempo, però, è anche tra i più discussi, soprattutto per due motivi: l’impatto ambientale della pesca intensiva e la contaminazione da metilmercurio, un composto altamente tossico per l’organismo umano.
Perché il mercurio è pericoloso?
Il mercurio, rilasciato principalmente da attività industriali come la combustione di carbone, si accumula nei mari, dove alcuni microrganismi lo trasformano in metilmercurio. Questa forma organica entra nella catena alimentare e si concentra nei pesci predatori, come il tonno, in particolare negli esemplari di grandi dimensioni o pescati in aree inquinate.

Una volta ingerito, il metilmercurio può raggiungere il cervello attraversando la barriera emato-encefalica e danneggiare sistema nervoso, cuore, fegato, reni e apparato riproduttivo. I rischi sono ancora più gravi per feti e bambini piccoli.
I risultati dell’indagine Öko-Test
Per valutare la reale esposizione dei consumatori, la rivista tedesca Öko-Test ha analizzato, tra aprile e maggio 2025, 29 prodotti a base di tonnetto striato (Katsuwonus pelamis), la specie più usata per il tonno in scatola. L’indagine ha riguardato esclusivamente i prodotti al naturale, escludendo quindi tutte le varianti in olio o con altri ingredienti, e ha misurato sia il mercurio totale sia il metilmercurio, utilizzando metodi certificati a livello internazionale (DIN EN 15763 e IC-ICP-MS).
Il test ha rilevato tracce di mercurio in tutti i campioni. La maggior parte dei prodotti, tuttavia, è risultata al di sotto della dose settimanale tollerabile (TWI) fissata dall’EFSA a 1,3 μg per kg di peso corporeo, ipotizzando il consumo di una lattina a settimana da parte di un adulto di 60 kg. Solo due prodotti — entrambi di marchi tedeschi — hanno mostrato livelli tali da far superare la soglia di sicurezza in caso di consumo abituale.
Nessuna violazione dei limiti di legge, ma serve cautela
Nessun campione ha superato i limiti legali sul contenuto di mercurio nei prodotti alimentari. Tuttavia, i due casi critici si avvicinavano a valori potenzialmente rischiosi, soprattutto per donne in gravidanza, in allattamento e bambini. Le autorità sanitarie italiane ed europee effettuano controlli regolari, ma l’indagine evidenzia la necessità di monitoraggi più frequenti e di maggiore trasparenza nelle informazioni al consumatore.
Perché il tonnetto striato è meno rischioso, ma non esente
Rispetto ad altre specie come il tonno pinna gialla o il tonno rosso, il tonnetto striato tende ad accumulare meno mercurio grazie a dimensioni ridotte, ciclo di vita breve e posizione più bassa nella catena alimentare. Ciò non significa, però, che sia privo di contaminanti: anche in questa specie, come conferma il test, il mercurio è sempre presente.
Le raccomandazioni per un consumo sicuro
Gli esperti consigliano di variare il consumo di pesce, alternando specie con minore rischio di accumulo di contaminanti, e di rispettare le dosi settimanali raccomandate dall’EFSA. In questo modo possiamo continuare a beneficiare delle proprietà nutrizionali del pesce riducendo al minimo l’esposizione al mercurio.