Il primo parco eolico di Fuerteventura

Il primo parco eolico di Fuerteventura, Fuerteventura Renewable 2, è composto da turbine che complessivamente hanno una potenza di 4,7 MW.

Il primo parco eolico di Fuerteventura

LL’isola di Fuerteventura è il territorio ideale per costruire parchi eolici. Questi impianti, infatti, si trovano in zone montuose, pianure aperte o in prossimità della costa, aree in cui il vento è una costante. Questo, però, non basta per trasformare l’isola in un serbatoio di energia rinnovabile. L’infrastruttura è composta non soltanto dalle turbine, ma anche dalla rete che trasforma l’energia eolica in elettricità, distribuendola alle abitazioni.

Se il sistema locale non è in grado di convertire totalmente l’eolico in elettrico, una parte dell’energia generata è sprecata. Nel 2023, per esempio, in tutte le isole Canarie è stato disperso il 13,5% dell’energia prodotta, pari al consumo di circa 550 famiglie.

Il primo parco eolico di Fuerteventura, Fuerteventura Renewable 2, è composto da turbine che complessivamente hanno una potenza di 4,7 MW. Nel 2020 hanno generato 8,5 GW di energia, sufficienti per alimentare quasi 3000 abitazioni. Il parco eolico è stato inaugurato nel 2018 e si trova nel comune di La Oliva.

Si tratta di un parco onshore, cioè situato ad almeno 3 km dalla costa. È stato commissionato dalla multinazionale dell’energia spagnola Naturgy, che sull’isola ha anche un secondo impianto, quello di Puerto del Rosario. Fuerteventura è ideale per costruire parchi eolici, perché si trova in una posizione con venti forti e regolari. Avere però a disposizione punti strategici come questo non significa che l’isola può essere trasformata facilmente in una fabbrica di energia pulita.

Una parte di quella generata da questi impianti, infatti, è sprecata, perché non viene convertita in elettricità dalla rete elettrica. Questo problema riguarda anche le altre isole Canarie, dove il sistema locale non è in grado di trasportare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili verso le abitazioni. Nel 2023 è stato disperso il 13,5% dell’energia disponibile, pari al consumo annuale di 550 famiglie.

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